Il disagio delle sezioni venete – 1

Il disagio delle sezioni venete – 1
In questo post riaffrontiamo la questione, già ampiamente esposta, della presunta cattiva gestione amministrativa delle scuole di alpinismo del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, nel periodo 2003-2011.
Per meglio comprendere quanto più sotto esposto sarebbe necessario avere letto i seguenti post:
12 maggio 2015: https://gognablog.sherpa-gate.com/la-vicenda-doglioni-parte-1/
13 maggio 2015: https://gognablog.sherpa-gate.com/la-vicenda-doglioni-parte-2/

Maurizio Dalla Libera
Disagio 1 -Dalla-Libera-copia

Il taglio che vogliamo dare a questo reportage-inchiesta è quello dell’evidente e ormai datato disagio che una buona parte di soci, socie e sezioni del CAI del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia hanno sofferto (e soffrono tuttora).

Partiamo da lontano, cioè da una lettera del 13 febbraio 2012 inviata da Maurizio Della Libera (in qualità di presidente della CNSASA, Commissione Nazionale Scuole Alpinismo e SCIALPINISMO) al presidente generale del CAI Umberto Martini, al Direttore del CAI e al responsabile per gli aspetti legali del CDC.

L’oggetto è: Situazione contabile Commissione Scuole del VFG. L’inizio è assai diretto: “Con la presente la CNSASA segnala una situazione contabile poco chiara da parte della Commissione Scuole di Alpinismo Scialpinismo e Arrampicata libera dell’area VFG…”. La lettera continua precisando che tutto è iniziato subito dopo il passaggio di consegne nell’ambito della commissione scuole VFG, da Doglioni a Callegarin e poi ancora ad Antonello Puddu (10 gennaio 2011).

Le richieste pervenute da diversi istruttori che lamentavano di non aver ricevuto il rimborso delle spese di viaggio sostenute nel 2010 e la lettera riservata del Presidente di Commissione lnterregionale Antonello Puddu inviata il 30 dicembre 2011 ha portato la Commissione Nazionale ad approfondire gli aspetti segnalati da Puddu ed a consultare le pezze giustificative conservate in Sede Centrale poter effettuare una prima verifica; in questa prima fase il controllo si è svolto in forma riservata non coinvolgendo ufficialmente l’amministrazione centrale. Del problema contabile dapprima in dicembre 2011 Puddu ha informato Emilio Bertan, il 7 gennaio 2012 sono stati informati Maurizio Callegarin e Massimo Doglioni ai quali è stato anche chiesto di fornire documentazione e nello stesso giorno la presidenza della CNSASA e Puddu hanno incontrato Emilio Bertan. Inoltre il 6 febbraio 2012 si è svolto a Mestre un incontro chiesto dal Presidente del GR Veneto a cui hanno preso parte Emilio Bertan, Bepi Cappelletto, Ernesto Varosco (revisore dei conti GR Veneto), Antonio Zambon, Maurizio Callegarin, Massimo Doglioni, Antonello Puddu, Maurizio Dalla Libera”.

Rimandiamo al documento per i riscontri sulla rendicontazione effettuati da Antonello Puddu. Basti qui dire che “Dai dati parziali in suo possesso, rilevati in quanto vicepresidente della commissione nell’anno 2010, Puddu evidenzia alcuni aspetti che non combaciano con quanto scritto nel “rendiconto esercizio 2010” presentato da Callegarin e Doglioni ed evidenzia che non esiste corrispondenza tra la somma ricevuta a luglio 2011 per introiti derivanti dalle attività svolte nell’anno 2011 e i conteggi effettuati sulla base delle quote e del numero degli allievi”.

Saltiamo anche il controllo delle pezze giustificative 2010 consegnate da Callegarin – Doglioni in Sede Centrale e relativi numeri allegati.

La lettera continua con l’affermazione dell’esistenza di due conti correnti intestati alla Commissione Scuole VFG: “Si ritiene corretto che al momento del passaggio delle consegne la vecchia commissione dovesse subito modificare l’intestazione del conto corrente e trasferire la cassa alla nuova presidenza. Ciò non è avvenuto e per tutto l’anno 2011, periodo della presidenza Puddu, sono rimasti attivi due conti correnti intestati alla commissione scuole VFG: quello aperto a firma di Puddu, attuale presidente e quello con titolare di firma Callegarin e Dogliani. Alla CNSASA risulta che dalla lettura effettuata con la tessera bancomat a disposizione di Puddu del conto corrente a firma Callegarin Doglioni si siano effettuati movimenti di denaro per tutto il 2011 e che tale conto sia stato disattivato il 20 gennaio 2012. Proprio per motivi di trasparenza la CNSASA ha chiesto più volte di poter disporre degli estratti conto intestati alla vecchia commissione negli anni di attività 2009, 2010 e 2011l. Tale richiesta è stata ribadita nel corso dell’ incontro di Mestre del 6 febbraio ma nessuna documentazione ci è stata consegnata. Viceversa Antonello Puddu, in qualità di attuale presidente della commissione, ha consegnato alla CNSASA e al GR Veneto gli estratti conto del suo conto corrente”.

Infine la lettera riporta di un incontro del GR (Gruppo Regionale) a Mestre del 6 febbraio 2012:
Bepi Cappelletto afferma che il rendiconto esercizio 2010 presentato da Callegarin e Doglioni è nelle sue linee generali a posto e che risulta assai difficile effettuare una verifica di dettaglio delle singole voci; afferma altresì che i conti presentati da Puddu sono sbagliati.

I responsabili del GR Veneto fanno presente che in passato si era concordato che il contributo della Regione Veneto assegnato per uno specifico anno fosse calcolato sull’attività già svolta nell’anno precedente. Con questo sistema il debito maturato viene pagato con i fondi stanziati per l’anno successivo; così facendo il contributo contabilizzato nell’anno 2010 viene usato per pagare le spese del 2009 e il contributo assegnato nell’anno 2011 sarebbe stato usato per pagare le spese del 2010.

Succede però che per il 2011 la Regione Veneto non ha erogato contributi e quindi le spese sostenute nel 2010 sono state pagate con il contributo 2011l proveniente dalla Sede centrale; tuttavia la somma definita dalla CNSASA per l’OTTO ed erogata dalla sede centrale non è stata sufficiente a coprire tutte le spese e sono quindi rimasti inevasi tutti i rimborsi viaggio degli istruttori.

Massimo Doglioni conferma che esiste effettivamente un debito nei confronti degli istruttori per quanto riguarda le spese di viaggio; la Regione Veneto non ha pagato e i fondi della sede centrale sono stati usati per pagare le varie spese sostenute nel 2010. Egli conferma che le spese di viaggio degli istruttori sono state riportate pari pari su entrambi i bilanci perché bisogna giustificare alla Regione Veneto una spesa superiore del 30 % rispetto al contributo assegnato. Conferma che le spese di pensione degli istruttori sono state maggiorate per giustificare sul bilancio della Regione Veneto la maggiorazione del 30%; i direttori dei corsi avevano la disposizione di chiedere all’albergatore di dividere in due parti uguali le spese complessive di vitto e alloggio di istruttori e allievi e di farsi rilasciare due fatture corrispondenti; quindi una fattura andava nel bilancio della Regione Veneto e l’altra andava caricata nel bilancio della Sede Centrale.

Massimo Doglioni afferma che nel mese di luglio 2011, ricevuto richiesta per e-mail da Puddu, ha versato al nuovo presidente di commissione la rimanenza della cassa (€ 13.000) ed ha chiuso il conto intestato a CAI Commissione Scuole VFG. Ammette che tale conto riportante come titolare la sua firma fosse un po’ anomalo ma che, pur servendo come appoggio alle operazioni bancarie della commissione, restava un conto personale ed era rimasto aperto per gli accrediti fatti a suo nome dalla sede centrale in qualità di consigliere centrale.

Antonio Zambon constata che esiste un debito nei confronti degli istruttori che hanno operato nel 2010 e avanza l’ipotesi di destinare la somma di € 5.000 prevista nel progetto Montagna Amica promosso dai due GR e finanziato dalle due Regioni per poter compensare parte del debito; tuttavia la proposta dovrà essere valutata dai Gruppi Regionali”.

Nelle Considerazioni conclusive Dalla Libera chiede alla Sede centrale di verificare gli ammanchi di gestione segnalati pari a € 6.755,00. E chiede pure un intervento particolare per poter rimborsare le spese di viaggio sostenute dagli istruttori nel 2010 il cui ammontare è di circa € 7.900.

 

Il 22 marzo 2012 il Gruppo Regionale Veneto spedisce al CAI Centrale il verbale della riunione del 19 marzo 2012 (data erroneamente indicata nel documento con “19 aprile”). Il documento è a firma del segretario Giuseppe Cappelletto: vi si evince che la riunione si concluse con un nulla di fatto, perché il presidente Antonello Puddu non poté dimostrare (da solo) le presunte irregolarità contabili. Cappelletto riferisce anche che, al riguardo della convinta posizione di Puddu, “tale sua posizione, del resto sostenuta a livello puramente verbale ma non dimostrata in alcun modo da atti o documenti, è stata contestata a più riprese dai componenti della Commissione presenti che, sulle comunicazioni e sugli esposti precedentemente prodotti da Antonello Puddu, non erano stati né coinvolti, né consultati“.

Quest’affermazione è sconfessata dagli stessi commissari, con lettera al CAI Centrale del 9 aprile 2012, in cui si controbatte: “I commissari presenti alla riunione del 19 marzo 2012, Alessandro Bonaldo, Giacomo Cesca, Marco Fontanini, Stefano Gallina, Claudio Forieri e Luigino Zamaro, fanno presente che erano stato informati dal Presidente Puddu, nella seduta di Commissione del 6 febbraio 2012, di presunte irregolarità del bilancio 2010 redatto da Maurizio Callegarin e Massimo Doglioni e che del fatto era in corso una indagine molto riservata.
Va fatto notare che tale rendiconto di esercizio non è mai stato approvato dalla Commissione, che lo ha visto per la prima volta nella suddetta data.
Gli stessi, pur segnalando di non aver partecipato ai dettagli e agli sviluppi della questione, approvano il comportamento del Presidente Puddu ed approvano la riservatezza con cui, nella fase di richiesta di chiarimenti, ha voluto coinvolgere solo
i diretti interessati (Maurizio Callegarin – Presidente di Commissione nel 2010, Massimo Doglioni – collaboratore di Callegarin e titolare di firma del CC intestato alla commissione VFG, Emilio Bertan Presidente GR Veneto, Antonio Zambon – Presidente GR Friuli VG e Maurizio Dalla Libera – Presidente CNSASA).
Smentiscono in modo netto di aver mai contestato (tantomeno a più riprese) sulle comunicazioni e sugli esposti prodotti dal Presidente Antonello Puddu, contrariamente a quanto dichiarato dal GR Veneto, ad eccezione del commissario già Presidente Maurizio Callegarin”
.

Cortina d’Ampezzo, Assemblea Cai Veneto e Friuli-VeneziaGiulia, 8 novembre 2014. Da sinistra, Antonio Zambon, Paola Valle, Umberto Martini e Francesco Carrer. Foto: Marco Dibona.
Disagio 1 - Antonio Zambon
Il 27 marzo 2012 si tiene, sempre a Mestre, la riunione straordinaria della Commissione Scuole Alpinismo VFG per l’approvazione del bilancio 2010.
Sono presenti il presidente Antonello Puddu, Alessandro Bonaldo, Marco Fontanini, Daniele Mazzucato, Giacomo Cesca, Claudio Forieri, Luigino Zamaro e Stefano Gallina. Dopo ampia discussione ed esibizione di particolari, il documento conclude che “sulla base di questa analisi si può certamente dubitare sulla veridicità dei bilancio 2010 pubblicato e se ne richiede l’immediata ricusazione, in attesa degli ulteriori approfondimenti e dei diritti di replica”.
Il Presidente GR FVG, Antonio Zambon, in data 18 aprile 2012, scrive al Direttore del CAI con oggetto “chiarimenti relativi alla situazione contabile CISASA VFVG”. Emergono nuovi particolari sulla disputa.

Successivamente un secondo incontro è stato indetto per il 19 febbraio 2012 in quanto nulla portava ai chiarimenti prospettati, anzi pareva aprirsi un conflitto ancora più acceso fra le persone coinvolte tanto che, uscendo la questione dal livello locale, cominciava ad assumere un rilievo non più gestibile nei termini della “buona prassi famigliare”, e quindi si è ritenuto utile coinvolgere l’intera Commissione sempre con l’obiettivo di portare al chiarimento auspicato, far emergere eventuali errori o abusi nella gestione appunto del bilancio 2010 della Commissione CISASA VFVG”.

Il confronto tra le parti non viene a capo di nulla, Zambon non prende posizione e conclude:
Allora credo sia necessario valutare a fondo i modi dì gestione dei corsi in quanto oltre alle pezze giustificative dei bonifici bancari, che non sono oggetto dì contestazione, occorre conoscere le modalità di pagamento brevi manu che risulterebbero una pratica utilizzata in più di qualche occasione fra i corsisti dell’ultimo momento e i direttori.

Quindi bisogna conoscere come ha funzionato questa prassi consolidata della gestione dei contanti e questo è possibile risalendo e sentendo una per una le persone che hanno pagato in contanti. Le persone risultano tutte rintracciabili. Sembra, dalle affermazioni più volte ribadite da Doglioni e Callegarin, che questa prassi fosse normale, utilizzata anche negli anni precedenti e quindi anche nei bilanci precedenti. Con i soldi contanti si andavano poi a pagare in via breve le spese tipo rimborsi, acquisto di materiali, i pranzi dovuti o pernottamenti nei rifugi.

A mio avviso tutte dichiarazioni sono ricostruibili ed è necessario dedicare l’attenzione dovuta. Occorre arrivare in tempi brevissimi alla reale conoscenza o smentita di quanto evidenziato da Puddu.

Il conflitto che si è aperto fra le persone, che si guardano con sospetto e minacciano di intraprendere azioni legali, coinvolge ovviamente una parte importante della struttura del CAI che a questo punto non può non pretendere un chiarimento definitivo per ricreare quel clima di fiducia necessario all’operato della Commissione CISASA VFVG e non solo”.

Quindi Zambon passa alle conclusioni:
Ricordato che il bilancio della commissione è in capo al GR Veneto, sentito il mio predecessore Paolo Lombardo il quale afferma che il bilancio così come presentato e visto per conoscenza, risultava regolare come del resto è stato approvato nel 2010 dalla Commissione senza eccezioni;
è quindi evidente che oggi una verifica puntuale e autorevole si rende necessaria e dal momento che
i bilanci negli anni sono sempre collegati, ritengo non possano essere al momento approvati i bilanci consuntivi 2011 e preventivi 2012 prima di chiudere quanto contestato nel 2010.

Per fare ciò, vista l’importanza strategica per il CAI della Commissione CISASA VFVG, ritengo utile un commissariamento ad acta che agisca in tempi brevi da parte di persona di fiducia del P.G. e capace di svolgere liberamente tutte le indagini dentro e fuori il bilancio per risalire e riportare chiarezza e fiducia nell’operato della Commissione stessa e che eventualmente possa indicare i provvedimenti necessari, per mettere fine a quanto contestato, e comunque riportare la trasparenza al bilancio CISASA FVG 2010”.

Antonello Puddu
Disagio 1-Antonello Puddu-95161505d4b09a2ebf91d8b6ce221ab6_400x400
Il giorno dopo, 19 aprile 2012, un’altra lettera è spedita al CAI Centrale, questa volta dal presidente del GR Veneto, Emilio Bertan.
La vicenda è ancora una volta riassunta, con qualche particolare in più, ma la lettera è molto simile a quella di Zambon, anche nelle conclusioni e nell’auspicato commissariamento ad acta.

 

E’ del 3 maggio 2012 la lettera raccomandata A/R che il direttore del CAI Andreina Maggiore spedisce agli “indagati” Massimo Doglioni e Maurizio Callegarin. In allegato sono trasmesse tutte le informazioni in possesso alla Sede Centrale (lettere ed estratti conto), pertanto la lettera è un invito ai due a presentare le controdeduzioni in difesa.

La lettera conclude con “Successivamente, entro l’ulteriore termine di giorni 30 (trenta) e salva la necessità di ulteriori indagini in seguito alle Vostre controdeduzioni, il Comitato Direttivo Centrale assumerà la propria decisione o nel senso di archiviare la pratica o in quello di promuovere il procedimento disciplinare, in conformità agli artt. 24,25 e 26 del Regolamento Disciplinare”.

 

Il primo a rispondere alla Maggiore, il 30 maggio 2012, è Maurizio Callegarin. Alla rituale dichiarazione di innocenza e di stupore, Callegarin fa seguire un corposo testo, che lui chiama Cronologia, cui rimandiamo per tutti i dettagli.

Ci limitiamo qui a riportare alcune affermazioni di Callegarin: “Se il disavanzo, come dice Puddu, è relativo ai mancati introiti dei corsi, le cose vanno fatte con il seguente metodo: Richiedere a tutti i direttori dei corsi 2010 numero allievi partecipanti, numero istruttori partecipanti, come hanno pagato gli allievi, se hanno pagato personalmente, se ha pagato la Scuola, se ha pagato la sezione, con bonifico, con assegno o in contanti. A chi hanno versato le somme. Verificare (doveva farlo Puddu) se tutti i direttori hanno consegnato eventuali incassi e pezze giustificative (vedi problema nel verbale 11 aprile 2011). Se poi questo non è sufficiente, interpellare tutti gli iscritti e chiedere loro come hanno pagato, ecc. Certo, richiede un po’ di tempo, ma poi i conti dovrebbero tornare e capiremo perché si è creato il problema.

Puddu è sempre stato al corrente fin dalla sua investitura come vice-presidente di tutto il funzionamento al punto che su mia delega si è fatto carico di gestire le iscrizioni ai corsi degli allievi, disponibilità istruttori per i corsi, ecc. Quindi (era) tutto sotto il suo controllo (mi sono fidato) come dal verbale del 7 gennaio 2010. Doglioni ci ha aiutati a capire i meccanismi e ha sempre invitato Puddu e il sottoscritto a contattarlo nel caso ci fossero dubbi sul come operare”.

“(Per ciò che riguarda) il bancomat vecchia commissione, dal momento che sono entrato in carica a gennaio 2010, l’ho avuto in gestione solo io, né Massimo (Doglioni) né altri fino a fine mandato, quando l’ho consegnato a Puddu. Quelle rare volte che l’ho utilizzato, ho segnalato l’operazione”.

Puddu scrive la famosa lettera del 30 dicembre 2011 senza interpellare e chiedere consiglio alla Commissione (a cosa serve poi la Commissione se c’è un padre-padrone?). Ricordo quanto ha dichiarato nell’incontro del 19 marzo 2012, cioè che lui è il presidente e fa quello che vuole… è stato registrato”.

Alla riunione del 27 marzo 2012 non sono stato convocato, avrei dovuto almeno ricevere un’informazione scritta dove mi veniva comunicato che non ero convocato perché parte in causa. (Quest’informazione) doveva essere convalidata da tutta la commissione, invece la decisione pare sia stata presa seduta stante. Mi chiedo (e chiedo ai presidenti del GR Veneto e GR FVG se questa procedura sia regolare e se anche i commissari siano a conoscenza delle procedure”.
Callegarin conclude: “Penso che la Commissione deva essere immediatamente commissariata per evitare ulteriori danni economici e soprattutto d’immagine”.

 

La risposta di Massimo Doglioni è del 6 giugno 2012. Il ritardo ben può essere compreso allorché si contano le pagine della sua “difesa”: 94. Ovviamente non possiamo qui riassumere una vastità tale di contenuti: non possiamo far altro che rimandare all’originale e augurare “buona lettura”.

Ci limitiamo a riportare solo le sue conclusioni:
Mi è inspiegabile il comportamento di Antonello Puddu (a tal scopo allego le email che hanno caratterizzato il nostro rapporto fino a giugno 2011) che prima di mettere in moto questa denuncia, inizialmente, avrebbe dovuto almeno chiedermi spiegazioni. Mi sono inspiegabili i ripetuti tentativi di delegittimare la mia persona attraverso le più disparate operazioni di discredito, iniziate, non casualmente, dal mio inserimento nel 2006 nel CTC di UniCai:

  • una lettera al direttore (Peila) di denuncia per interesse privato per i rapporti che tenevo con la Haglofs per conto di UniCai; rapporto nato inizialmente per conto della CNSASA (per la quale ho ottenuto un finanziamento di 37.000 euro per la realizzazione del web-site);
  • una richiesta specifica da parte dell’allora Vice Presidente della CNSASA Maurizio Carcereri (recentemente deceduto) di dimettermi dalla presidenza della Commissione che presiedevo per incompatibilità con ciò che facevo in UniCai;
  • la richiesta di sollevarmi dall’incarico di completare la realizzazione dei Manuali del CAI, che avevo iniziato con i primi 4 volumi; sempre appellandosi alla mia incompatibilità occupando tale ruolo in UniCai, cosa ottenuta.

E ora con questa denuncia che pone la mia persona, per il ruolo di presidente concluso alcuni anni fa oramai, quale capro espiatorio di un intero sistema di
gestione delle Commissioni da parte di dirigenti occasionali, senza alcuna formazione, senza nessuna tutela, senza alcun riconoscimento giuridico, ma con enormi responsabilità nei confronti di coloro che ci lavorano attorno. Un sistema molto lontano dall’etica conclamata dal CAI e dal suo volontariato, dove amicizia,
fiducia, lealtà, passione purtroppo sono solo parole, perché i fatti sono il non avermi mai interpellato direttamente, l’aver ottenuto illegalmente gli estratti conto bancari, l’aver preteso rispetto delle regole con metodi irregolari, su qualcosa di costruito appositamente senza regole””.

(continua)

0
Il disagio delle sezioni venete – 1 ultima modifica: 2015-08-31T06:00:14+02:00 da GognaBlog

4 pensieri su “Il disagio delle sezioni venete – 1”

  1. 4
    Alessandro Gogna says:

    Caro Anonimo (in realtà il tuo nome è: A. Terruzzin), comprendiamo quanto possa essere fastidioso leggere più o meno sempre di queste cose. Il punto è che noi crediamo che tacere di continuo sulle solite persone fa rimpicciolire tutti. Cosa preferisci?

  2. 3
    anonimo says:

    divulgare negatività di continuo sulle solite persone non fa crescere nessuno

  3. 2
    Leo Rossi says:

    Negli ultimi cinque anni sono stato presidente di una sessione CAI (quale? NdR) e in tutti questi anni continuiamo discutere di questo argomento… io non vedo tutto questo disagio delle sezioni degli alpinisti veneti almeno nella mia Sezione (quale? NdR).
    Leo Rossi, da facebook 2 settembre 2015

  4. 1
    Marco Berti says:

    Personalmente ritengo che questo rimestare su questa vicenda sia solo speculazione politica interna al CAI dove ci sono sempre stati, oltre a numerosissimi volonterosissimi volontari (gioco di parole voluto) anche persone che “gà bisogno de ‘na carega” per vantarsi di qualche piccolo potere invece di frequentare di più la montagna. Io ho l’impressione che sia solo una questione di sgomitate interne. E aggiungo: sì, sono orgogliosamente amico di Massimo Doglioni e non sono iscritto al CAI!
    Marco Berti (da Facebook, 2 settembre 2015)

La lunghezza massima per i commenti è di 1500 caratteri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.