Solita vernice rossa

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Solita vernice rossa
(ancora sul Gran Sasso)

Era il 12 luglio del 2016. Leggevamo nella cronaca de Il Centro, ma anche a livello nazionale, parole del tipo “Hanno “marchiato” con vernice indelebile il Gran Sasso e quella scritta rossa ha fatto esplodere la protesta sui social network. Protagonisti della vicenda un gruppo di escursionisti campani, il “Somma Trekking”, durante un’ascesa sul Corno Grande della montagna abruzzese. Dopo il loro passaggio sui sentieri che portano alla vetta sono comparse delle scritte con vernice rossa che riportano il nome e il logo dell’associazione di escursionisti. Ignari di averla fatta grossa, hanno lasciato la loro “firma” sul Gran Sasso e poi hanno postato le foto su facebook. Ma la bravata degli escursionisti di Somma Vesuviana (Napoli) ha scatenato le proteste del popolo del web, non solo aquilano.
Le scritte non sono passate inosservate e sono state denunciate sulle pagine del Rifugio Franchetti, la struttura a quota 2433 metri proprio nel cuore del massiccio roccioso. E la polemica è subito esplosa con centinaia di messaggi sulla pagina facebook del rifugio”.

Sull’accaduto non era tardato a intervenire l’Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga, il quale annunciava provvedimenti contro i responsabili.

Agosto 2017
La solita vernice rossa.
Incivili si sono arrogati il diritto di “firmare ” la montagna con vernice indelebile in località Madonnina nelle vicinanze della stazione a monte della cabinovia dei Prati Di Tivo, nel Comune di Pietracamela (TE) – racconta Paolo De Luca, maestro di sci e accompagnatore di media montagna, che ha scattato le foto – Con ogni probabilità, le scritte stanno ad indicare un percorso di mountain bike. Mi auguro che tornino per cancellare queste indecorose scritte e che l’ente Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga individui l’autore o gli autori di questo incivile atto di danneggiamento e deturpazione di bellezze naturali”.

Il De Luca aggiunge, costernato: “Non erano più ecologici i soliti cartelli di legno con paletto piantato a terra (ovviamente da rimuovere dopo la manifestazione o gara che fosse)?

Anche in questo caso l’intervento dell’Ente Parco non ha esitato a prendere posizione: “Reagiremo come abbiamo fatto anche in passato e provvederemo a denunciare sperando di individuare subito gli autori. In questo caso ci costituiremo parte civile per il risarcimento del danno” ha annunciato il Presidente del Parco, l’avvocato Tommaso Navarra, in una intervista ai TG di Teleponte.

In effetti Navarra il 2 agosto 2017 ha sporto denuncia penale contro ignoti, costituendosi parte civile per la richiesta di risarcimento del danno subito.   Secondo l’avvocato Sergio Iannucci del foro di Pescara coloro che hanno fatto le scritte con la vernice potrebbero essere denunciati per danneggiamento grave (635, comma 2, cp: reclusione da 6 mesi a tre anni) o per deturpamento o imbrattamento di cose altrui (639 c.p.) che prevede diverse tipologie di pene, la più grave delle quali va da tre mesi a un anno di reclusione + la multa da 1.000 a 3.000 euro.

Al di là dei colpevoli e delle sanzioni, tutti noi ci auguriamo che si provveda all’immediata cancellazione di un atto che è un offesa oltre ad essere fonte di inquinamento visivo.

 

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Solita vernice rossa ultima modifica: 2017-08-10T05:43:17+02:00 da GognaBlog

8 pensieri su “Solita vernice rossa”

  1. 8
    luciano pellegrini says:

    Non ho notizie… ma gli IMBRATTATORI DELL’ANNO SCORSO, SONO STATI MULTATI? HANNO CANCELLATO? Se questo non è stato fatto, i nuovi IMBRATTATORI, hanno pensato di DIPINGERE LE ROCCE ANCHE LORO. INTANTO NESSUNO PAGA!

  2. 7
    Marco Corti says:

    Scusate,
    Faccio una domanda: “esiste una cartellonista e segnalazione di percorsi”?

  3. 6
    Alberto Benassi says:

    ho visto queste brutte scritte la settimana scorsa di ritorno dal Rif. Franchetti. Sono li messe a indicazione del percorso per le bici che vengono portate su dall’impianto che sale da Parti di Tivo.
    Purtroppo non si vede più in là del prioprio naso e si è convinti che tutto è a nostro uso e consumo.
    Invece di imbrattare le rocce che ci voleva a mettere qualche paletto di segnalazione che poi si poteva togliere facilmente senza lasciare traccia?

  4. 5
    Ferdinando Lattanzi says:

    Si…li ho visti recentemente quei segni che credo li abbiano fatti in modo indelebile perchè indicano il percorso di down hill per coloro che si portano su la bici con la cabinovia dei Prati di Tivo…come al solito si guarda il dito e non la luna…mi chiedo perchè si stigmatizzano i segni di vernice ed il parco denuncia (giustamente) chi imbratta le rocce ed invece consente la pratica del down hill che è oggettivamente molto più impattante delle pennellate di vernice…

  5. 4
    Leonio Conte Crespano del Grappa TV says:

    Obbligare subito, alla cancellazione di questa deturpazione oscena , lasciata da persone incivili , e prive di sensibilità naturalistica .

  6. 3

    …Dietro uno sperone trovo qualcosa di interessante. C’è quello che resta di una piccola tettoia ad onduline, qualche bottiglia di vetro rotta ed una scritta a vernice su una roccia: “Rifugio Jeremy J”. Qualcuno in passato aveva usato spesso quel posto e non sembrava roba da pastori. Chissà, forse qualcuno conoscerà la storia di questo curioso “bivacco” dal sapore anni settanta.

    Val Verde – Monte Coltignone (Lecco) non distante dalla base delle pareti sotto il Forcellino.
    http://www.cima-asso.it/wp-content/uploads/2016/08/DSCF4478.jpg

  7. 2

    Certo certo… la vernice rossa delle MTB è proprio male: gli alpinisti, gli escursionisti o gli arrampicatori queste cose non le fanno 😉
    Cmq c’è un bel passaggio di Cassin che parla dei “bolli di minio” e dell’esigenza di trovare luoghi che ne sono privi… (già negli anni 30/40!!).
    Tuttavia qualche volta queste cose diventano, loro malgrado, parte della storia di un paesaggio. Forse si potrebbero “censire” e conservare proprio per evitare che l’usanza perduri… Qualcuno potrebbe raccoglierle online come segnalazione dei lettori. Potrebbe essere più interessante che la solita filippica bacchettona che, evidentemente, non ottiene risultati nonostante gli anni…
    “Discesa”
    http://www.cima-asso.it/wp-content/uploads/2017/07/1-DSCF1308.jpg
    “Lemonsoda”
    http://www.cima-asso.it/wp-content/gallery/attacco-ai-magnaghi/dscf2392.jpg

  8. 1
    carlo pucci says:

    Questa volta, purtroppo e mio malgrado, devo darle ragione Sig. Gogna. L’imbrattamento che vedo nelle foto è un vero schifo. Sanzione ai responsabili una sola: ripulire.

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